venerdì 9 maggio 2014

Noi non cresceremo "pollitici" d'allevamento

Per gentile concessione di Mattia Miello
Piero Calamandrei nel 1956 scriveva "Ma oggi quei parlamentari (che sono ormai la maggioranza) per i quali non esser rieletti vorrebbe dire ricadere nella miseria e nella oscurità devono pensarci due volte prima di assumere atteggiamenti indipendenti che alle prossime elezioni potrebbero significare mettere in giuoco il pane della famiglia."

Ecco, nel suo piccolo e più modestamente, Carpi Bene Comune si impegna a ridurre al minimo la "proliferazione" dei politici di professione per Carpi, che vede oggi (e, se vincerà il PD, anche domani) la sua amministrazione costantemente guidata da un nucleo di funzionari di partito, che hanno come unica esperienza di lavoro quella dello stipendio garantito per "meriti politici", parlano di lavoro precario e disoccupazione senza averli mai provati sulla propria pelle, di crisi e di innovazione d’impresa senza averne mai vista una da dentro, di servizi sociali senza aver mai dovuto fare una fila per un sussidio.

Per questo motivo noi non giocheremo al giochino della "riduzione dei costi della politica" tagliando il numero degli assessori, creando un piccolo nucleo di "professionisti della politica", obbligando qualcuno a lasciare il proprio lavoro per cinque anni e "condannandolo" in qualche modo a diventare l’ennesima anima in pena in cerca di un incarico politico fino alla su età pensionabile, che sia un posto in una giunta o nel consiglio di una multiutility (leggi AIMAG) o in una qualsiasi delle poltrone di sottogoverno, come ad esempio le recenti voci che vedrebbero Enrico Campedelli candidato ad un posto da Assessore nella giunta Muzzarelli e Giuseppe Schena alla presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.

Sono pratiche tipiche della politica italiana, che la appesantiscono e hanno prodotto uno dei ceti politici meno liberi (ed inevitabilmente più "statici") del mondo occidentale sviluppato.

Noi nomineremo una giunta più "larga" possibile, separando le competenze adesso aggregate su una sola figura che si pretende "tuttologa", fra diversi cittadini, dotati di competenze ed esperienze professionali, che faranno l’assessore solo part-time, mantenendo il proprio lavoro e quindi la propria connessione con il "mondo reale" e la propria indipendenza e autonomia di giudizio, dato che non dovranno essere troppo sensibili ai richiami di quei centri di potere e interessi economici che possono determinare lo sviluppo di una carriera politica.

Sei assessori, che ci costeranno comunque meno dei sei attuali o dei 4/5 proposti da altre liste, che faranno politica veramente in un’ottica di servizio civile e non di carriera professionale.

Noi non cresceremo "pollitici" d'allevamento.

Nessun commento:

Posta un commento